I termini “coaching” e “coach” sono di uso comune nella lingua inglese, e pertanto per distinguere il loro riferimento al “Coaching” come metodo di sviluppo del potenziale le differenziamo indicandola convenzionalmente con la “C” maiuscola (Coaching / Coach)
Il Coaching dunque è un metodo di sviluppo del potenziale della persona (singola o gruppo) che poggia su 3 pilastri fondanti:
Relativizzare il Coaching ad una serie di tecniche – per quanto ci riguarda – rischia di essere molto riduttivo e fuorviante.
Le tecniche riguardano l’applicazione di procedure prevalentemente standardizzare che, nel caso del Coaching, sarebbero del tutto inefficaci vista l’unicità e l’irripetibilità sia dei Coachee sia delle relazioni che con essi vanno a crearsi.
Preferiamo dunque parlare di “metodo” che, sempre secondo l’etimologia, riguarda una “via verso”, più aperta e capace di accogliere e di adattarsi a ciò che si incontra.
In concreto, la sessione di Coaching viene considerata uno “spazio-tempo” dedicato al Cliente, ciò comporta che sarà lui stesso a decidere come utilizzarla mentre il Coach, senza cadere nella “trappola” della focalizzazione del problema portato o della soluzione ricercata, sarà presente nella relazione e focalizzato esclusivamente sulla persona.
Gli strumenti di dialogo utilizzati dal Coach sono prevalentemente le domande, i rimandi e il silenzio. La scena è tutta del Coachee, così lo “spazio-tempo” non occupato dal professionista potrà essere utilizzato dal Coachee proprio nell’espressione delle sue potenzialità caratterizzanti e in un contesto maieutico.
“È corretto!
Attenzione però a non far l’errore di credere che i Coach siano supereroi o guru… così come non sono mentori, motivatori, psicologi o altre figure professionali di questo tipo.
Per l’oggetto stesso del suo lavoro, un Coach è certamente lui stesso costantemente in un percorso di sviluppo personale (e non potrebbe essere altrimenti), portando con sé in questo suo “viaggio” le proprie potenzialità e cercando di allenarle e utilizzarle, ma anche i propri limiti (interferenze) cercando di riconoscerli e gestirli. Il Coach è di fatto un professionista che accompagna l’altro nel suo percorso da una posizione socratica riconducibile al “io so di non sapere” all’interno di una relazione facilitante che consente lo sviluppo del potenziale del Cliente.”
Non esiste un listino ufficiale e i prezzi dipendono principalmente dalla zona, dal posizionamento del proprio brand (riconoscibilità e autorevolezza), dall’ambito di lavoro (business, life, parent, ecc…). Ad oggi il mercato di Milano è quello che propone i prezzi tendenzialmente più elevati, seguito da Roma, poi dalle altre grandi città, per poi via via decrescere nella provincia. Quindi volendo indicare un range plausibile possiamo dire che i prezzi all’ora per sessioni di Coaching in Italia possono partire da circa 40€/ora, precisando che ogni Coach è libero di applicare un proprio listino, anche molto più costoso, oppure di lavorare gratis o con la formula del baratto, ovvero nel caso in cui un cliente non abbia la possibilità di pagare le sessioni, deve assicurare un numero concordato di ore di volontariato presso un’Associazione che il cliente stesso sceglie liberamente.